l'età comunale in italia letteratura

Il Comune medievale, quindi, non va inteso come una struttura politica unitaria (com'erano le città-Stato antiche), ma piuttosto come un conglomerato di poteri minori (nobiltà, clero, membri delle arti, ecc. dei santi, oltre naturalmente ai componimenti di lode per Maria, Gesù, la Sacra Famiglia. L’età umanistica (generi e forme della letteratura). e dunque con notevole ritardo rispetto a quella franco-provenzale, da cui subisce tra l'altro una forte influenza: la situazione italiana era molto frammentata politicamente, specie al Nord dove nel XII-XIII sec. In questo periodo infatti l’uomo torna ad essere visto come un soggetto più autonomo e anche capace di cambiare il proprio status sociale. Furono soprattutto le grandi famiglie di nobili a studiare e a specializzarsi per divenire podestà in modo da acquisire maggiore potere nel quadro del territorio comunale. Nel 1163 i Comuni del nord Italia costituirono la Lega veronese, che nel 1167 si unì con la Lega di Lombardia, divenendo la Lega Lombarda: numerose città venete e lombarde s'impegnavano a garantirsi reciproco aiuto militare e a ricostruire Milano, tornata a essere centro della resistenza contro il Barbarossa. Francesco il ribelle. 00:00. Analogamente le tasse erano riscosse sulla base dei quartieri; così delle opere pubbliche erano onerati i quartieri interessati. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 2 giu 2020 alle 17:00. Con il passare degli anni, la carica di podestà divenne un vero e proprio mestiere esercitato da professionisti, che cambiavano spesso sede di lavoro e ricevevano un regolare stipendio. L'occasione per l'espansione dei Normanni si ebbe con le crociate, a cui il Regno di Sicilia contribuì in modo determinante. Durante il loro operato redigevano il “Breve”, una sorta di elenco-archivio in cui erano riportate tutte le opere pubbliche intraprese ma non terminate. L’età comunale in Italia La letteratura religiosa in Italia: Francesco d’Assisi T1“Il Cantico di frate sole”: lettura e analisi testuale Iacopone da Todi Il Laudario, le laudi drammatiche e la storia del teatro la visione dell’uomo e del corpo in Iacopone e in Francesco La poesia dell’età comunale La poesia siciliana L'età comunale ebbe origine in Italia centro-settentrionale, attorno alla fine del XI secolo, sviluppandosi, poco dopo, anche in alcune regioni della Germania centro-meridionale, in Francia e nelle Fiandre. [8] Si affermò il diritto commerciale e con esso furono istituiti i tribunali mercantili che avevano il compito di giudicare rapidamente le vertenze legate all'attività commerciale. Specialmente le vite dei santi infatti si prestavano molto ad essere rappresentate in forma drammatica, teatrale. Questi costituivano per eccellenza la classe dei "borghesi", vale a dire di coloro che, non essendo nobili, traevano la propria prosperità dall'esercizio di arti o mestieri, avendo nella città il loro ambiente naturale. 7| L’età comunale in Italia corte università Centri di produzione e diffusione della cultura in Italia spazi urbani-inizialmente l’unica corte in Italia è quella imperiale di Federico II, dove si dà impulso agli studi e alla poesia (“scuola siciliana”) -in seguito si formano numerose corti signorili, caratterizzate Questa crescita fu incoraggiata soprattutto dalle nobiltà locali per la possibilità tangibile di sganciarsi dal potere e dal controllo imperiale. I re normanni si lanciarono in un'ambiziosa politica espansionistica: i loro obiettivi furono le coste dell'Africa e soprattutto i Balcani, dove a più riprese condussero spedizioni contro gli imperatori bizantini. democrazia ateniese). Letteratura italiana 1 (Per il III Anno di tutti i licei e i settori dell'istituto tecnico e dell'istituto professionale) La letteratura italiana medioevale; L'età cortese e le sue forme letterarie in Italia; La letteratura italiana nell'età comunale; La letteratura religiosa francesca e domenicana; La prosa italiana del duecento Tuttavia la fioritura dei commerci e dell'artigianato portò rapidamente anche i ricchi mercanti e artigiani ai vertici del potere comunale. In età comunale queste associazioni territoriali presero altri nomi: "vicinie", "cappelle", "popoli" (a Firenze). Per poter partecipare al potere comune bisognava essere: maggiorenni, maschi, pagare una tassa di ammissione, possedere una casa. Con il denaro accumulato egli reinveste una parte sempre sul mercato, mentre l’altra nell’acquisto di beni immobiliari (case, castelli) e spesso, dopo aver fatto fortuna, diventano amministratori dei loro beni. Ciò significava anche la diminuzione dei compiti militari e invece l'espansione di altre attività, dal mutuo soccorso, all'ordine pubblico, alla prevenzione degli incendi, all'organizzazione delle feste[6]. il progressivo complicarsi del sistema delle relazioni sociali e commerciali frutto della ripresa economica e demografica, che comporta la necessità di una nuova normazione e di un controllo più efficace del territorio. Il tentativo di affermare i propri diritti, sottraendoli alle famiglie aristocratiche, portò a varare le legislazioni antimagnatizie, differenti per ogni Comune, che impedivano l'esercizio dei pubblici uffici a coloro che fossero dichiarati "magnate", comportando l'allontanamento dalla vita pubblica di tutte le famiglie di antica aristocrazia. Caratteristiche e generi della letteratura Si propone un’analisi approfondita dei principali movimenti poetici e autori. L'ambizione, neppure tanto segreta, dei re normanni era quella di conquistare Costantinopoli e sedere sul trono dell'Impero bizantino. In linea generale, il Comune si fondò su princìpi opposti a quelli del feudalesimo. Questo comporta la nascita dello scontro tra le diverse comunità cristiane che tentavano di riformare la chiesa, al fine di ritornare ai valori primordiali del vangelo, e la chiesa che invece cerca di eliminare le riforme (i Catari, gli Albigesi, i Donatisti). L'età comunale in italia, Dal testo alla storia e dalla storia al testo. La prima forma di governo fu quella consolare: il potere veniva affidato per un anno a magistrati scelti dalla comunità, che sul modello romano erano chiamati consoli e il cui numero variava da due a venti a seconda dei periodi e dei Comuni. Suo figlio Ruggero II di Sicilia (1113-1154) nel 1130 si fece incoronare re di Sicilia: sotto il suo dominio venne a trovarsi anche il sud della Penisola, poiché lo zio Roberto il Guiscardo, morendo, non aveva lasciato discendenti diretti. Fu inevitabile che molte città cominciassero a svilupparsi come organismi autonomi, ponendo sotto il proprio controllo le campagne circostanti: questi nuovi organismi politici prendono il nome di Comuni, per l'appunto, e consistono in vere e proprie città-Stato, con leggi e magistrature indipendenti dalla soggezione ai grandi feudatari. Per facilitarne la gestione, spesso quest'organo fu ridotto a una minoranza di individui, incominciando l'ascesa di quei gruppi che sarebbero divenuti dirigenti. La gestione di questi poteri venne assegnata dall’assemblea a un gruppo di magistrati chiamati consoli. L'età comunale . Dove posso trovare un tema di letteratura riguardo l'età comunale in italia? L'imperatore concedeva alcuni diritti in ambito amministrativo, politico e giudiziario, regalie comprese; rinunciava inoltre alla nomina dei podestà, riconoscendo i consoli nominati dai cittadini, i quali, tuttavia, dovevano fare giuramento di fedeltà all'imperatore e ricevere da lui l'investitura. Iacopo da Lentini: 15:20. ... MP3, L'età comunale in Italia 3A - prof. Luigi Gaudio - Duration: 15:22. Nel Medioevo si forma un vero e proprio ceto mercantile che influenza enormemente anche la mentalità corrente e il modo di vedere la realtà, l’uomo e le sue qualità. Il mercante e il ricco banchiere tesero poi a investire il capitale nell'acquisto di terre, a cui era anche legato l'acquisto di titoli nobiliari: si trattò di una nuova nobiltà, animata da un nuovo spirito affaristico. •L'età comunale in Italia:-L'evoluzione delle strutture politiche e sociali-Mentalità, istituzioni culturali, intellettuali e pubblico nell'età comunale-La situazione linguistica in Italia e il ruolo egemone della Toscana-Caratteristiche e generi della letteratura italiana in età comunale-Il sentimento religioso: Tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII, il Comune aumenta la propria potenza e si sostituisce all'autorità costituita, trasformandosi in istituzione pubblica governata da consoli, coadiuvati da un consiglio maggiore per la trattazione degli affari ordinari e da un consiglio minore per la discussione dei problemi riservati. In particolare questi nuovi fermenti saranno la spinta per la nascita di veri e propri nuovi ordini monastici, più organizzati e forti, che fin dalle loro origini avranno delle caratteristiche peculiari, cioè che li distinguono: in particolare l’ordine dei francescani e dei domenicani. Già prima della formazione dei comuni nelle città italiane si erano costituite delle associazioni spontanee di cittadini che si occupavano della difesa della città. L’età comunale in Italia XIII-XIV secolo CONSOLIDAMENTO RETE DI CITTÀ POLITICAMENTE AUTONOME, DAGLI ORDINAMENTI REPUBBLICANI (COMUNI) AUMENTO CONFLITTUALITÀ NELLE DIVERSE REALTÀ MUNICIPALI (SCONTRO TRA FAZIONI) RIVALITÀ TRA I COMUNI PER IL CONTROLLO TERRITORI CIRCOSTANTI E TRAFFICI COMMERCIALI CONTINUA INSTABILITÀ DI GOVERNO E ACCENTRAMENTO … Sorsero anche la commenda, la partita doppia e le prime società per azioni.[9]. Pertanto la dimensione estetica non è più vista negativamente, ma anzi tende ad essere sempre più apprezzata nella società. Erano governati da un’Assemblea e da Consoli, successivamente da un Podestà. [2][3], Il governo del Comune era basato su un Consiglio generale cittadino che eleggeva dei magistrati, detti consoli, incaricati della reggenza. 00:00. Incominciarono a essere utilizzati gli assegni. Rispondi Salva. In seguito si svilupparono fino a ottenere il riconoscimento da parte dell’autorità superiore: il signore stesso, il re, l’imperatore, il papa. In teoria, peraltro, le città non potevano essere del tutto autonome, poiché erano soggette a organismi più vasti: o appartenevano ai grandi feudatari o erano sotto il diretto controllo del re o dell'imperatore. l’eta’ comunale in italia LA SITUAZIONE POLITICA NELL’ITALIA DEL DUE E TRECENTO: In Italia la letteratura volgare si afferma con un secolo di ritardo rispetto alla Francia, agli inizi del Duecento; ma soprattutto nasce e si sviluppa in un contesto molto diverso, in cui il sistema feudale è ormai tramontato e la vita sociale ha come centro le città, sede di attività politiche ed economiche. Università degli Studi di Palermo. Jacopone da Todi:”Donna de Paradiso”.La poesia.La scuola siciliana. La situazione si concludeva o con l’assedio da parte dei comuni o, si giungeva a un accordo pacifico con il cittadino in cui il signore si impegnava a rispettare l’autorità del comune ma ricevendo in cambio la cittadinanza. Da: Letteratura origini duecento e trecento. Riassunto sull'età comunale in Italia… Continua. 00:00. In particolare si affermano in questo periodo due generi poetici fondamentali: il poemetto narrativo e didattico, diffuso soprattutto nell’area lombardo-veneta e la lauda, lirica e poi drammatica, che ha la sua maggior diffusione nell’Italia centrale (Perugia: si ricordi San Francesco d’Assisi e Jacopone da Todi). Il Sud Italia, nelle mani del potentissimo regno dei Normanni, era un nemico troppo impegnativo per lui: decise pertanto di reprimere con le armi l'autonomia dei Comuni del Nord Italia, in particolare Milano che era la città più importante della regione. Nell’età comunale cambia la situazione economica (nascita e sviluppo delle città, cambiamento di produzione economica) e di conseguenza si assiste a dei mutamenti in ambito sociale. Nel X secolo al conte, rappresentante dell'imperatore e del pontefice, si affiancò il Pater civitatis, autorità municipale responsabile della regolamentazione dell'economia e della giustizia. In Italia la letteratura volgare nasce nel XIII sec. In Italia l'ascesa dei Comuni fu ostacolata dal centralismo normanno nell'Italia meridionale, mentre essi raggiunsero un eccezionale sviluppo a Nord, espandendosi dalle città alle campagne. Con l'espansione urbanistica delle città, queste comunità territoriali furono accorpate in unità più grandi che ebbero, secondo quante erano in una città, il nome di terzieri (ad esempio a Siena e ad Ancona), quartieri (come a Firenze, Arezzo e Bologna) o sestieri (a Venezia, Milano e Genova). In Italia, culla della civiltà comunale, il fenomeno andò esaurendosi fin dagli ultimi decenni del XIII secolo e la prima metà del secolo successivo, con la modificazione degli equilibri politici interni, con l'affermazione sociale di nuovi ceti (Aristocrazia, grande e piccola borghesia e plebe) e con la sperimentazione di nuove esperienze di governo (signoria cittadina). Federico Barbarossa, nelle due Diete di Roncaglia del 1154 e 1158, aveva spogliato i Comuni di tutte le regalie (diritti), che essi avevano usurpato all'autorità imperiale: imporre tributi, battere moneta, eleggere magistrati. Mentalità, istituzioni ulturali, intellettuali e pu lio nell’età omunale. I Comuni nacquero come associazioni private tra cittadini (mercanti, artigiani, liberi proprietari terrieri residenti in città, notai, medici) che stipulavano giuramenti (coniurationes) per affermare le loro rivendicazioni nei confronti dei signori (laici ed ecclesiastici). In generale, la vita politica comunale attraversò quasi ovunque fasi analoghe. Dopo alterne vicende il Barbarossa venne duramente sconfitto nella battaglia di Legnano (1176) dai Comuni italiani e nel 1183, con la Pace di Costanza, l'imperatore riconobbe ufficialmente le prerogative dei Comuni. si sviluppa la civiltà comunale, e anche culturalmente, non essendovi una lingua di "corte" che potesse unificare gli scrittori della penisola (a differenza delle … Furono molto spesso gli stessi cittadini, esasperati dalle lotte interne, a consegnarsi volontariamente a personaggi influenti e potenti sia economicamente sia militarmente, con lo scopo di imporre e mantenere la pace. L’assemblea venne anche chiamata Arengo o Parlamento. La prosa volgare si afferma in Italia solo alla fine del XIII sec. Se nell'Italia settentrionale e centrale il Comune si sviluppò precocemente, ben diversa fu la situazione della Sicilia e dell'Italia meridionale, dove si affermò nel XII secolo il regno dei Normanni, uno tra i più solidi dell'epoca. L'eclissi dell'Impero fu solo temporanea: infatti, solamente nel 1152, con l'ascesa al trono di Federico Barbarossa l'Impero trovò nuovamente alla sua guida una personalità fortissima. Sappiamo, da alcuni documenti dell'XI secolo che i primi rappresentanti delle collettività furono chiamati Boni homines o Consoli. Luigi Gaudio 2,098 views. Per quanto riguarda il poemetto, si trattava di un componimento in prosa che poteva avere delle parti in prosa, che affrontavano argomenti filosofici (la filosofia scolastica), organizzati spesso in forma di discussione, cioè di disputa, con un intento di carattere didattico (dal greco didasco), di insegnamento e quindi i valori di insegnamento nel Medioevo hanno avuto dei caratteri morali, etici. L’e Àoluzione delle strutture politiche e sociali. Si costituì, così, un potente Stato che comprendeva tutta l'Italia Meridionale e che, tra varie vicende, sarebbe rimasto sostanzialmente immutato, sino all'annessione nel 1860 nel regno d'Italia. I consoli furono a lungo scelti tra le famiglie più potenti, il popolo infatti ebbe un ruolo politicamente secondario. Mentre i francescani privilegiano un ritorno a un rapporto diretto e personale con Dio tramite la riscoperta di un diverso modo di vivere la natura, la propria dimensione corporale, i domenicani sostengono invece un ritorno anzitutto allo studio approfondito dei testi religiosi, diventando così dei dotti con una preparazione teologica imbattibile. Alla fase consolare seguì poi una fase detta podestarile: il podestà era funzionario di mestiere con compiti di amministrazione del territorio comunale. E’ una persona molto accorta, non delega troppo, anche se ha una cerchia di servitori. Letteratura italiana nel periodo dei Comuni Appunto di Italiano con analisi del periodo dei Comuni, San Francesco e e la letteratura religiosa, il Dolce stil novo, la nascita della prosa. La Pace di Costanza(1… In base alle esigenze veniva stabilito il numero e la durata dell’incarico. Ciò grazie in particolare all'autorità del vescovo e ai diritti di giurisdizione che aveva acquistato nei secoli X e XI sull'area urbana e suburbana. (Enrico Artifoni, Storia della Sardegna signorile e comunale, Atlante della documentazione comunale (secoli XII-XIV), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Età_comunale&oldid=113420512, Contestualizzare fonti - storia medievale, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, una debolezza del sistema feudale, come nel caso del, l'insorgere e l'affermarsi di fenomeni associativi, le ". Teneva i diari giornalieri (quaderni di ricordanze) e fece sorgere scuole professionali per i giovani. IL GOBBO "Il Gobbo" è, nel linguaggio degli addetti ai lavori del teatro, il "suggeritore". ), ciascuno geloso della sua autonomia e dei suoi privilegi. La lotta fra nobiltà e borghesia commerciale costituì una delle dinamiche storiche più importanti nella turbolenta vita comunale. Le pretese di Federico Barbarossa trovarono un'ostinata opposizione nel nuovo pontefice, papa Alessandro III, che non poteva accettare la restaurazione di un potere imperiale così invadente. Ma l'alleanza tra Papato e impero era solo provvisoria, dato che i motivi storici di contesa tra le due massime istituzioni dell'Europa medievale restavano comunque fortissimi. Lingue antiche oggi sulla cresta dell’onda, Vacanze studio per imparare l’inglese in Irlanda, Storia e letteratura dei trovadori e degli autori della Scuola siciliana. Letteratura italiana 1 (04438) Caricato da. Qui vuole assumere proprio questo significato, ma con un diverso risvolto: il suggeritore va inteso non come colui che suggerisce le risposte a chi non le ha o le battute a chi non le ricorda, bensì come colui che suggerisce, o meglio stimola curiosità ed interessi culturali. Il vero e proprio laboratorio, in cui si sviluppò prima e più largamente che altrove la civiltà comunale, fu l'Italia centro-settentrionale, ma il Comune andò diffondendosi anche nella Francia meridionale e in alcune regioni della Germania. Le grandi famiglie aristocratiche, si disputavano il primato in un clima molto vicino a quello delle lotte feudali; la nobiltà inurbata aveva dovuto sostenere le rivendicazioni della borghesia delle Arti, sempre più potente e intenzionata ad assumere il controllo della vita politica; infine i ceti meno abbienti manifestavano la propria inquietudine: esclusi dai grandi profitti economici e tenuti ai margini di quella che restava sostanzialmente una repubblica oligarchica, spingevano per migliorare la propria condizione. Nel corso del XII-XIII secolo tutti i comuni acquisirono un buon livello di controllo anche sulla campagna a loro circostante, attuando quel processo che è detto formazione del contado (comitatinanza) e che comprendeva il Districtus (campagne annesse) e il Comitatus (campagne che già in origine facevano capo al Comune). L'età comunale indica un periodo storico del Medioevo, contraddistinto dal governo locale dei comuni, che riguardò vaste aree dell'Europa occidentale. La lauda nasce come poesia lirica ma dobbiamo subito dire che parallelamente assume la forma drammatica (dal greco dramatos, scena, movimento), cioè diventa un testo rappresentato, recitato. L’età comunale in Italia Il contesto. In Italia la massiccia presenza della nobiltà fu poi motivo di continui e aspri conflitti tra le famiglie rivali. All'origine della crisi si collocano i contrasti sociali interni, che finirono col logorare progressivamente la tenuta delle antiche magistrature comunali. In alcuni comuni, come a Bologna, vi era un ulteriore tipo di associazione militare su base territoriale, le "società delle armi". Ilenia Russo Storia della lingua e dei fenomeni letterari La situazione linguistica in Italia e il ruolo egemone della Toscana Caratteristiche e generi della letteratura italiana in età comunale Contemporaneamente nacque la lettera di cambio o cambiale, valida per il trasferimento di grossi capitali, che però non poteva essere "girata" (l'uso della "girata" fu introdotto tra i secoli XVI e XVII). L'incremento demografico dell'anno Mille portò alla formazione di nuovi centri urbani e alla rinascita di quelli esistenti. La ricerca di maggiore stabilità aveva infatti portato la borghesia cittadina ad affiancare al podestà, sostenuto dal ceto più abbiente, una nuova figura, quella del Capitano del Popolo, un magistrato, spesso forestiero, che restava in carica per sei mesi o un anno, ma che finì comunque per rappresentare gli interessi delle arti maggiori.[7]. Nessuno, peraltro, in Italia pensava di mettere in dubbio l'autorità suprema dell'imperatore. L’età comunale. Per assicurare una vera neutralità i comuni cominciarono ad affidare il governo al podestà, figura dai grandissimi poteri che doveva innanzi tutto garantire l’ordine pubblico. Visto che i comuni tendevano ad estendere il proprio dominio, i proprietari terrieri si videro in difficoltà. Tuttavia l'esserne soci era requisito per partecipare alla vita pubblica all'epoca del governo popolare, analogamente all'appartenenza alle corporazioni. La Fonologia 1 doc I tipi di testo doc Letteratura volgare in Italia doc La Fonologia 2 doc I Generi Letterari doc L'età comunale in Italia doc Ludovico Ariosto. Egli era padrone di ingenti capitali, che poteva associare a quelli di altri mercanti. Benché il feudalesimo fosse diffuso anche nella Penisola italiana esistevano antiche radici urbane, risalenti all'epoca romana, mentre, d'altra parte, l'aristocrazia militare ricopriva un ruolo assai meno importante rispetto ad altre regioni d'Europa (Francia e Germania in particolare). In questo percorso didattico studieremo la realtà dei Comuni italiani. Ma un imperatore dell'Impero Germanico non si sentiva in pieno possesso dei suoi diritti sinché non avesse stabilito la propria autorità sull'Italia. Mi piace Mi piace. Per la gestione cittadina i capifamiglia delle famiglie più potenti cominciarono a riunirsi in assemblea per poi dare vita ad associazioni che intervennero in modo sistematico e continuativo negli affari della città fino ad assumerne il governo. Questi soggetti, al fine di legittimare il proprio potere, si facevano incaricare formalmente dai Poteri dell'epoca, l'Impero o il Papato, di mantenere il controllo e la pace in un determinato territorio, diventando così vicari imperiali o apostolici. Il podestà era, dunque, un magistrato generalmente al di sopra delle parti, una specie di mediatore, a cui era affidato il potere esecutivo, di polizia e giudiziario, divenendo di fatto il più importante strumento di applicazione e di controllo delle leggi, anche amministrative. Dante Alighieri. Essi erano veri e propri professionisti, con compiti ben definiti e stipendiati dal Comune, la cui preparazione veniva acquisita con lo studio del diritto nelle nascenti università. Generalmente, dove esisteva una forte aristocrazia militare, il Comune risultò meno vitale e il feudalesimo mantenne intatto il suo peso, specie dove persistevano esigenze di difesa dei confini (come nell'Europa orientale, in Spagna) o di espansione territoriale (come in Terra santa). Let comunale in Italia Si voluto collegare questa letteratura a spinte di rinnovamento religioso provenienti dal basso, e precisamente alla setta eretico-pauperistica dei Patarini. Fra il XIII e il XIV secolo si affermò la figura del mercante-banchiere, detentore del capitale mobile, che con il suo dinamismo ruppe le vecchie barriere del feudalesimo. Tuttavia il Comune non portò al superamento definitivo del feudalesimo: dobbiamo pensare a un'Europa variegata e composita, in cui coesistevano zone rurali "feudalizzate" e Comuni cittadini autonomi, in cui maturavano differenti realtà economiche e sociali. Sono alcune città italiane dell’Italia Settentrionale e Centrale che acquisirono una sempre maggiore autonomia dall’Imperatore e dai signori locali (sempre più deboli) per darsi una forma di governo autonoma. A loro volta i quartieri avevano le loro cariche, i loro gonfalonieri, i loro stemmi[6]. Il Rinascimento. Francesco Guicciardini. Se i Comuni poterono nascere e consolidarsi nell'Italia settentrionale, ciò dipese anche dalla debolezza dell'Impero, in preda alla lotta per le investiture contro il Papato, e ai contrasti che divisero i grandi feudatari tedeschi, ai quali spettava l'elezione dell'imperatore. Età comunale (Italia centro-settentrionale) Nell'XI secolo l’Italia si appresta a un importante mutamento. La lotta fra nobiltà e borghesia commerciale si risolse generalmente con l'affermazione di una nuova classe sociale, nata dalla fusione dei ceti mercantili più agiati con le famiglie di nobiltà feudale. L’età della Controriforma (generi e forme della letteratura).Torquato Tasso. Nell’Italia settentrionale, sebbene sotto il dominio imperiale, fiorisce l’età comunale retta da governi repubblicani. Tra Papa e imperatore ebbe inizio una lotta senza esclusione di colpi, che dapprima sembrò volgere a favore del Barbarossa. 0 0 about 1 year ago. La letteratura religiosa: i francescani e la letteratura.San Francesco d'Assisi: “Cantico di Frate Sole”. Con Ruggero II si affermò uno Stato forte, nel quale grande importanza conservavano le istituzioni feudali, ma dove le tendenze autonomistiche dell'alta feudalità (i baroni) erano controllate dalla corona. I membri della coniuratio collaborano con il vescovo, dal quale ottengono protezione contro le possibili offensive della grande feudalità dalla quale si erano liberati. Nell’età comunale cambia la situazione economica (nascita e sviluppo delle città, cambiamento di produzione economica) e di conseguenza si assiste a dei mutamenti in ambito sociale. In realtà il tentativo di ricondurre a un'unica ragione storica la nascita del Comune non ha fornito buoni esiti: un fenomeno complesso, esteso diacronicamente e sincronicamente non può essere originato rigidamente da un unico evento o da una medesima causa. Storia della lingua e fenomeni letterari: la situazione linguistica in Italia e il ruolo egemone della Toscana. L’età comunale in Italia Soietà e ultura. Il Barbarossa non tardò a scendere in Italia: già nel 1154, due anni dopo la sua elezione, si presentò come il sovrano legittimo venuto a restaurare pace e giustizia. Fra le teorie sull'origine del Comune, tutte possono essere utilizzate per descrivere fattori incidenti sull'insorgenza del fenomeno: Nelle città si associano i valvassori, i proprietari e i concessionari di terreni, i giudici e i notai, e istituiscono il Comune come associazione giurata e privata (coniuratio), un'associazione volontaria sorta tra membri di classi sociali diverse in difesa di determinate prerogative e interessi. In Sardegna comuni con istituzioni affini a quelle dell'Italia centro-settentrionale si svilupparono tra il XIII secolo e i primi decenni del XIV secolo, principalmente nei territori dell'isola finiti sotto l'egemonia della repubblica di Pisa o di importanti famiglie pisane come i della Gherardesca. Ogni tratto delle mura era assegnato agli abitanti dell'area vicina, che si alternavano a fare la guardia. Anzi l'emergere della vita comunale contribuì a plasmare in modo durevole, con effetti che perdurano sino ai giorni nostri, la geografia politica e culturale dell'Italia. I Comuni incominciarono a sorgere in varie parti d'Europa tra la metà del secolo XI e l'inizio del XII, in modo disomogeneo a seconda delle condizioni locali. Storia della letteratura italiana dell'abate Girolamo Tiraboschi bibliotecario del serenissimo duca di Modena. 1 decennio fa. Il mutamento fu non di rado contrassegnato da aspri conflitti sociali: i nobili erano restii a cedere il potere nelle mani dei nuovi ricchi, ma il processo era inevitabile, perché la ricchezza e il potere di un Comune passavano necessariamente per le mani di mercanti e artigiani, che accumulavano ricchezze con la loro intraprendenza e i cui interessi, ovviamente, non coincidevano con quelli della nobiltà, formata da proprietari terrieri. Questo continuo scambio di persone e di esperienze contribuì a fare in modo che le leggi e la loro applicazione tendessero a diventare omogenee in città anche distanti tra loro, ma nelle quali avevano governato gli stessi podestà.

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